Translate / Select Language

mercoledì 25 giugno 2014

Cesare Prandelli: dal Brasile a Kathmandu, "campione del mondo" anche senza vincere...

Ho incontrato Cesare Prandelli solo una volta. A Firenze, in Piazza Signoria, nel settembre 2011, con le pietre di Palazzo Vecchio a "guardarci le spalle"...
Un incontro che (per fortuna) il "caso" volle testimoniato da migliaia di persone e da tanti fotografi! Come infatti ricorda l'immagine colta proprio in quel momento.
Le migliaia di persone erano lì per l'appuntamento più importante di Firenze che da anni unisce lo sport e lo stare insieme alla solidarietà: "Corri la Vita". Una manifestazione per la quale in quell'occasione, come anche lo scorso anno, ho avuto il piacere-onore di esserne io stesso "testimonial".
Nei pochi minuti del nostro incontro però ho avuto modo di verificare come in qualche modo anche lui fosse stato parte del "gruppo" di CICLISTIperCASO e di come stesse seguendo le varie "tappe", fino al saluto che ricevette in diretta in una puntata della DOMENICA SPORTIVA della Rai, dal nostro mitico Viola Club Kathmandu...
Anche per questa sua "partecipazione", quel giorno ci salutammo con la sua "ideale" adesione allo stesso Viola Club, e ai suoi valori di SPORT in PEACE. La grandezza di quel momento e della prontezza di quel fotografo, mi sembra ben evidenziata proprio dai nostri sorrisi, da come Cesare chiamò a stargli vicino il figlio della persona a cui si era da poco legato e da come, quasi fiero, teneva e mostrava una delle immagini del "mio" Nepal a cui sono più affezionato: il mio angolo preferito di Bhaktapur...

Per me Cesare Prandelli è uno di quegli uomini che riescono a darti forza nel solo sapere e ricordare che "ci sono". E che affrontano la Vita con lo spirito che riesca sempre a farla apparire dignitosa, qualunque siano i momenti e le fasi che attraversa.
E non posso negare che anche per questo devo molto a mia madre, che aveva saputo cogliere ed apprezzare il suo modo di essere, da farla diventare lei stessa "simpatizzante" della Fiorentina, dopo una vita di battute e "soprusi" da tifosa della Juventus...

Per questo oggi, il giorno dopo quella che (forse) è la sconfitta e delusione più grande della sua attività professionale, non posso che confermare da questo BLOG la totale vicinanza a Cesare PrandelliIl mondo avrebbe veramente bisogno di tante persone come lui ed io non posso che augurare a me ed a voi che state leggendo, di poter avere la fortuna di poterle incontrare o anche solo "riconoscere". 
La Vita è in grado sempre e comunque di "offrirci" una scelta di vittoria. Far parte della squadra "Campione del Mondo" non è solo un privilegio per chi vince una partita o un campionato. 
E Cesare Prandelli per me è di certo tra i vincitori dei trofei più importanti della Vita.

NAMASTE'!
Marco Banchelli




Nessun commento:

Posta un commento