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mercoledì 31 dicembre 2014

Aspettando il "2015" - Da Benigni a... "Ciclisti per Caso" con Syusy Blady, Bologna e il Molise!


I nostri AUGURI per il Nuovo Anno 

Per Natale, anche quest'anno, Roberto Benigni ci ha fatto un "grande regalo". Insieme alla RAI che per qualche ora ha decisamente alzato i suoi (purtroppo) normali livelli...
Oltre alla straordinaria "lezione" sull'attualità dei Dieci Comandamenti, enorme è stata l'emozione anche nel sentire ripetere le parole tratte dal Talmud con cui avevamo chiuso proprio una delle nostre puntate televisive targate Molise, con Syusy, dalla "nostra" Bologna...
Non possiamo che riproporre quei secondi adesso, come auspicio per il Nuovo Anno, con la speranza che l'Amore, il rispetto e la "protezione" sia sempre e comunque, in un modo o nell'altro, "reciproco"...


Australia 2003 - Al cospetto di Uluru con Syusy,
per uno scambio di maglie, di simboli
e d'amicizia che (insieme a Patrizio!) ancora continua...



















Dalla "nostra puntata" :




... dalle serate di Roberto Benigni:






Tanti cari AUGURI per un Sereno Nuovo Anno 2015
e...
NAMASTE'!

Marco Banchelli




venerdì 26 dicembre 2014

Gli Auguri dal "presepe" di CICLISTIperCASO!


... magari qualcuno ri-conosce anche dove si trova questo particolarissimo (e a "noi" tanto caro) Presepe...?!?!?

In ogni caso:

tanti cari 
AUGURI, 
a TUTTI e per TUTTO...




giovedì 18 dicembre 2014

"Todos somos americanos": Obama per Castro e Cuba, ringraziando Papa Francesco...


Per la verità, mai come in questo momento anch'io mi sento americano! 
E spero proprio di non essere il solo... 
Magari ad iniziare dallo stesso grandioso Roberto Benigni che giusto pochi giorni fa ha fatto a tutti noi un nuovo straordinario "omaggio" con la sua rilettura dei Dieci Comandamenti.
E mi vengono quasi i brividi a ripensare ad un momento che probabilmente ha avuto una sua importanza in questa notizia-evento verificatosi giusto lo scorso anno in questi giorni: il funerale di Nelson Mandela con la loro "storica" stretta di mano...


Prima di invitarvi ad ascoltare direttamente dai protagonisti le parole di questo grande momento, non posso proprio evitare un'amara 
considerazione che proprio mi grida dentro: una grande e vera "vergogna" di questi tempi. 
Anche ieri sera infatti, a poche ore dall'annuncio congiunto di Barak Obama e Raul Castro, la programmazione delle maggiori reti televisive italiane era tutta incentrata su ben altri argomenti... 
Come un brusco ritorno alla realtà del quotidiano ed in estremo contrasto proprio con gli stessi monologhi di Benigni delle serate precedenti.
"Argomenti" che certo meritano diritto di cronaca, ma questa oramai non è più cronaca. Non ci sembra neppure giornalismo... Naturalmente con il massimo rispetto di vittime e coinvolti, quello che troppo spesso ci viene mandato, mi sembra solo "squallore".
Ma è proprio quello che vogliamo?
Magari proveremo ad approfondire meglio in altre occasioni.


Oggi io preferisco altre immagini, altre parole, che a tutti noi alimentano "speranza"...


La prospettiva di un nuovo corso delle relazioni diplomatiche tra i due paesi è frutto anche del messaggio e del lavoro di Papa Francesco, come riconosciuto dal presidente americano Barack Obama e dal presidente cubano, Raul Castro. "Voglio ringraziare Papa Francesco, che e' un esempio di come il mondo dovrebbe essere", ha dichiarato il presidente Usa nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca. Sulla stessa linea Raul Castro: "Voglio ringraziare Papa Francesco per il miglioramento delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti, e anche il governo del Canada per aver facilitato il dialogo tra i nostri due paesi"
- da MSN-video i pochi secondi "congiunti" di Obama e Castro


«Todos somos americanos», siamo tutti americani. Il presidente americano, Barack Obama, parla anche in spagnolo nell’annunciare la svolta dei rapporti con Cuba.
- da RAI-news / la Stampa, le parole di Obama




giovedì 11 dicembre 2014

Il "sorriso" di Kathmandu...

Nell'immediato dopo Tilicho, al rientro a Kathmandu, un po' per gli articoli, un po' per Radio Nepal e l'unica TV allora presente che si occuparono di quell'impresa, ebbero un grande successo le cartoline "Visit Nepal". Un'immagine scattata durante le pedalate sulle "acque basse dell'Himalaya" nei primi giorni di gennaio sempre del 1998, e che mi ritraeva a braccia aperte in una foto veramente "storica" che di sicuro farà piacere rivedere anche in questa versione al caro Roberto (Siviero) "inventore" dello Shuttle Bike...
Una foto che da allora, da quelle festività di fine millennio, a me ricorda molto anche il Natale. E sono sicuro che non mancheranno certo spunti per riproporla meglio nei prossimi giorni, anche in occasione delle prossime.
Adesso però è per me una grande emozione ricordare la "conquista" del lago più alto del mondo che si era appena conclusa, proprio con quest'immagine, con quella cartolina orgogliosamente tenuta tra le mani di quella mia particolarissima tifosa di Kathmandu. 
Una piccola-enorme testimonianza di una "popolarità" in Nepal che mai, neppure in Italia, come dire: raggiunse quei livelli... 
A me questo sorriso, che fa venire ancora voglia di ricambiarlo, sembra proprio un buon auspicio per i prossimi giorni (e per gli altri che verranno)... Magari lo fa anche a chi legge e lo vede adesso in questo post...  Ve lo auguro!





lunedì 8 dicembre 2014

Castelfranco Veneto, "indice" di romanzo (non scritto) che ancora continua...

Domenica scorsa siamo tornati a Castelfranco Veneto. Non avevamo le biciclette, anche perché non era proprio la stagione ideale! Claudia per la verità non c'era mai stata. Avrebbe dovuto... nell'estate 2013. Era stata "invitata" a partecipare ad un torneo del suo sport (il softball) proprio dalle Blue Girls Bologna, ma, come dire: non ricevette l'autorizzazione. E la trasferta in terra veneta saltò.
Ed è stato sempre per ragioni di "softball" che il destino ci ha messo nuovamente sulla via di Castelfranco...  ancora a piccola riprova di quanto la vita possa essere "curiosa", quando ci si mette! 
Così, mentre Claudia iniziava il suo impegno, io ho iniziato la mia giornata tra attualità e ricordi. Volti ed episodi che si sono come inseguiti tra un pasticcino al cioccolato ed uno scroscio di pioggia.

Mancavo da Castelfranco da quindici anni, dal giugno 1999, quanto su queste strade ci fu un'autentica tre giorni del Giro d'Italia. Fui invitato ad intervenire ancora una volta nel mondo dei ciclisti "sul serio", dal mio amico Giovanni Bruno, allora direttore di Rai Sport.
Invito che accolsi con enorme piacere anche perché Castelfranco Veneto aveva (ed ha) avuto un ruolo importantissimo in tutta la mia storia. E non solo di CICLISTAperCASO...
In questa città era infatti nato il mio "grande" amico Giorgio Saviane. Un particolarissimo suo racconto ciclistico "Traguardo a Santa Croce Bigolina", fu il cuore di un mio articolo del 1991 per la rivista "La BICICLETTA", proprio su un altro Giro d'Italia, quello di Franco Chioccioli (grande amico anche lui!).
Un articolo che mi portò poi ad incontrare lo stesso Saviane, nella sua casa con affaccio sul Ponte Vecchio, a Firenze. Un incontro che realmente avrebbe cambiato il mio "tutto".

Tra l'altro la "tappa" che arrivò a Castelfranco, nell'attuale parcheggio che costeggia le mura della città vecchia, fu vinta in volata proprio da Mario Cipollini! Insomma... in volata... fu una di quelle che vinse quasi "per distacco", tanta era la sua esplosività in quel periodo.
Ma non posso proprio non accennare, riguardo a quel periodo e quel giro che, dopo la cronometro del giorno dopo che ebbe il capoluogo Treviso come scenario, partì da Castelfranco anche la "tappa" verso le Dolomiti e gli ultimi momenti che avrebbero assegnato la definitiva maglia rosa. Quelle che furono poi in realtà e nella storia, le ultime vere  tappe da ciclista di Marco Pantani, che proprio dopo averle vinte, fu fermato a Madonna di Campiglio tre giorni dopo. Quando iniziò il suo drammatico "travaglio" che ad oggi pare non sia ancora concluso...

Per interrompere questi ricordi e le emozioni che evocavano, ho deciso di distrarmi con una divagazione fuori da Castelfranco. Con il dubbio, durato pochissimo per la verità, se prendere a destra proprio verso la bella Treviso di un altro importante personaggio della storia, Giovanni Pinarello, che proprio in quella cronometro del 1999 mi dette la possibilità di provare la famosa "Espada" di Miguel Indurain, oppure a sinistra, cambiando provincia, e puntando verso la vicentina Bassano del Grappa...



Il Ponte degli Alpini ha vinto senza troppe incertezze il ballottaggio. Non poteva essere altrimenti... Ho anche sperato in un incontro, sul ponte, ma non c'è stato. Come non c'è stata nessuna stretta di mano... "Solo" (?) ed ancora tanti e tanti ricordi che, così, per rendere un'idea, continuavano a partire dal mio stesso nonno Luigi che in quelle terre fu soldato nella prima guerra mondiale...
Ma a Bassano c'è stato anche un matrimonio ed altri momenti di famiglia, molto belli ed importanti. E sotto le bandiere degli alpini ho ancora negli occhi il transito del Molise...
Ufff... che intrecci della mente e delle storie! Mi gira quasi la testa...
Se solo mi riuscissi a mettermi con calma (e ne fossi in grado!), solamente delle ore di domenica 30 novembre e tutto quello che hanno evocato, ci sarebbe veramente di che scrivere un romanzo... 
Ah... a proposito, ho appena letto che proprio mentre stavo viaggiando tra Castelfranco Veneto e Bassano, a Firenze, grazie a Guaraldi Editore, Alessandra presentava (finalmente) una particolare riproposta di scritti a tema religioso di suo marito, di cui tra pochi giorni ricorrerà il 14° anniversario della morte, Giorgio Saviane...