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mercoledì 28 dicembre 2016

Mohamed Abdelaziz, una proposta di Premio Nobel per la Pace alla "memoria"

Mohamed Abdelaziz
Comunicato stampa

Questi giorni di Festività Natalizie sembrano ideali per rilanciare la proposta fatta in conclusione del servizio video per l'inaugurazione del Centro di Documentazione Saharawi di Sesto Fiorentino avvenuta lo scorso 10 dicembre, 68° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Un centro dedicato alla figura e ricordo del suo Presidente Mohamed Abdelaziz in quella che nel 1984, grazie all'allora sindaco Elio Marini, fu la prima città gemellata d'Italia.


Il Sindaco Marini e il Presidente Abdelaziz
In un momento storico così particolare di incertezze e paure, la figura e la politica di Mohamed Abdelaziz, Presidente della R.A.S.D. (Repubblica Araba Saharawi Democratica) sono assolutamente da segnalare all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale come grande esempio di rifiuto di ogni forma di terrorismo e di non coinvolgimento in fondamentalismi religiosi. 
Abdelaziz, negli otto mandati consecutivi che ha ricevuto e che lo hanno tenuto alla presidenza per quarant'anni, ha abbracciato scelte di non-violenza ed in favore di un utilizzo della diplomazia e del dialogo per la risoluzione della sempre più annosa vicenda con il Marocco. Oltre alla particolare attenzione che ha avuto nel portare solidarietà ai popoli ed ai governi oggetto di attentati terroristici compreso il popolo ed il governo marocchino dopo l'attentato di Casablanca del 2003. E questo, confrontandosi anche con minoranze interne che in tutti questi anni avrebbero anche voluto riprendere la lotta armata, fino al giorno della sua morte, avvenuta lo scorso 31 maggio.

Per questo, rivolgo oggi al Senatore Stefano Vaccari (presidente dell'Intergruppo parlamentare di amicizia col popolo Saharawi) ed ai suoi colleghi senatori e deputati, ai mezzi d'informazione ed ogni interessato, questa proposta-appello per presentare ufficialmente e sostenere la candidatura del presidente Mohamed Abdelaziz alla prossima assegnazione del Premio Nobel per la Pace alla "memoria" .


Marco Banchelli
Ciclo-Ambasciatore di Pace
(CICLISTIperCASO)


Il "momento" della proposta:
Biblioteca di Doccia - Casa Saharawi
Omar Mih, Marco Banchelli, Muhamed Abdellhai
(foto RASD-TV)


Di seguito, il "video" dell'inaugurazione 
(di Sergio Campostrini)

... "E le campane di San Martino" è come annunciassero l'idea della guida Banchelli che, come Ambasciatore di Pace in bicicletta, propone in conclusione con la candidatura dello stesso presidente Abdelaziz al Premio Nobel per la Pace alla memoria.





mercoledì 21 dicembre 2016

Auguri... dalla Terza Punta del "mio" Monte Morello!

La scorsa domenica mi sono concesso una "pedalata a piedi" leggermente più impegnativa. Da tanto non puntavo la cima più alta della mia piccola montagna di casa: Monte Morello

Senza ombra di dubbio un immenso dono che mi sono fatto per questo Natale! E' stato un anno molto particolare per me il 2016. Mai così poco avevo "passeggiato in bicicletta", da che ho memoria. Anche se qualche pedalata me la sono comunque concessa! Una gentilissima apparizione, tra le tante di questi mesi, mi suggerì verso la fine dello scorso mese di giugno di camminare, invece di pedalare. E così ho fatto. Dai marciapiedi strade e piazze a "corto raggio", fino alle sabbie del mare e qualche sentiero. Giorni e chilometri ne sono passati veramente tanti, sotto le mie scarpe. Tantissimi in pianura, alcuni anche in salita, grazie ad alcune delle tante varianti che proprio la mia montagna offre a noi, suoi privilegiati "vicini". E domenica eccomi: in Terza Punta!

Della mia storia con Monte Morello conto proprio di iniziare a parlarvene quanto prima. Avrò avuto sei anni quando mio padre e mio nonno Luigi tentavano di trainarmi con la cintura dei loro pantaloni, ed io piangevo... Ed anche se poi arrivavo sulla cima, penso proprio di aver cominciato ad andare in bicicletta per l'enorme fatica che il camminare provocava a tutto me stesso! Io allora avrei preferito di gran lunga essere al mare. Magari con mia madre che nel mare aveva pure lei l'elemento preferito e amato.

Oggi riprendo dalla "diretta" di ieri per rimetterla un po' insieme. magari insieme a qualche pensiero e considerazione. Forse anche un augurio finale...


L'ABBRACCIO...
che tutte le volte che "lo" guardo mi sembra di ricevere...
Strada tra "La Bottega" (e Botteghina!!!) verso il Borgo















FONTE DI RISTORO
intorno a quota "500", la Fonte del Ciliegio
proprio all'inizio del "Rompistinchi"...















ERTA SALITA DEL QUOTIDIANO
...con un respirone "sorrisato":
una fatica del corpo che può allenare anche a quella della vita...
















LA VETTA DI POGGIO ALL'AIA (LA TERZA PUNTA!)
a "quota" 934, la croce e le bandierine buddiste: simboli di Misericordia e Pace
che ho unito a rappresentare come potrebbe anche essere vissuta la nostra Vita...


Mentre pare che proprio sia in arrivo l'inverno, ripensare ai COLORI (e ai momenti) di domenica a Monte Morello è ancora più straordinario! Raramente mi era capitato di sentirmi così bene e godermi il "tutto"... Molto meglio a sessant'anni che a SEI: quando mio padre (e mio nonno) mi trainavano con la cintura dei loro pantaloni per farmi arrivare su quella stessa punta! Io allora amavo troppo andare al MARE con mia madre (!) e la MONTAGNA era ancora assai lontana da me. Di anni e di chilometri ne dovevano passare veramente tanti per arrivare fino all'HIMALAYA...

E se questo "dono"ancora non l'avete avuto, colgo l'occasione per 
AUGURARE di CUORE ad ognuno di VOI di trovare il "suo" Monte Morello...

BUON NATALE!



sabato 3 dicembre 2016

Damiano Sforzi, Fiorella Bendoni e i Saharawi "oggi"




Un po' di "calcio", una cena e il Popolo Saharawi (2)

Tra pochi giorni sarà il "compleanno" del Viola Club Saharawi. Un particolarissimo gruppo che, come il fratello maggiore Viola Club Kathmandu in Nepal, è nato con un piccolo-enorme obiettivo: contribuire anche attraverso la passione sportiva alla costruzione di una Cultura di Pace. E non certo a caso "motto" dei due viola club è proprio SPORT in PEACE!
Legato in qualche modo al calcio, a questo grande Valore ed allo spirito di Vicinanza e Solidarietà, c'è stata un'altra particolarissima tappa, presso il Ristorante Vecciolino di Monte Morello.
Una straordinaria cena in compagnia di alcuni ex calciatori della Fiorentina (e non solo) e soprattutto di un foltissimo gruppo di partecipanti di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, di Firenze e Greve in Chianti. E chissà, magari di altre località ancora... Oltre al mio caro amico Sergio Campostrini (eccezionalmente in compagnia della sua Rosa!).
Sergio (come i più attenti ricorderanno) è l'operatore ufficiale di CICLISTIperCASO e con lui negli ultimi anni ho realizzato e vissuto veramente tante "avventure". Direi proprio che la sua presenza è stata quasi sempre fonte di ispirazione e fiducia. Che già di per sé non è cosa da poco... E su cui tornerò certo un prossimamente! Ma quello che abbiamo fatto a Vecciolino è stata un'assoluta novità! Mi ha praticamente affidato una camera con relativo "palo di sostegno" per essere di fatto una specie di operatore n°2, per primi piani, panorami e controcampi! Un'esperienza anche questa...
(LINK - articolo/video)

Anche se molto più a mio agio mi sono sentito nell'intervistare due invitati: il vice-sindaco e assessore allo sport di Sesto, Damiano Sforzi e Fiorella Bendoni, insostituibile grande amica del Popolo Saharawi. In pochi minuti abbiamo così riassunto i tanti anni di rapporti: dal Sindaco Elio Marini, protagonista del primo storico gemellaggio nel 1984, ai progetti di "sport" tipo "Pinocchio del deserto" e "Olympic Softball" (che conosco abbastanza da vicino...) fino ai documentari e la forza della donna Saharawi della "regista" Bendoni.
Presente anche il giornalista Fabrizio Borghini che per Toscana TV ha curato gli altri ospiti e sicuramente fornito un ulteriore ottimo servizio alla serata ed alla "causa". Che poi era l'obiettivo principale.
La mezzanotte è arrivata quasi senza accorgersene e, da un punto di vista generale e per andare proprio quasi a voler farsi del male, l'unica riflessione con un pizzico d'amaro è da farsi proprio sulla stessa cena... Nel senso: ma dagli antipasti vari, con crostini normali e di polenta, pinzimonio misto con l'olio nuovo di Reggello, una soave ribollita servita sempre come antipasto e poi pennette ai funghi, pappardelle al cinghiale, peposo, tagliata e rucola con patate e carciofi fritti e poi mandarini con cantuccini di prato e vin santo, fino (ovviamente) a caffè e grappa (e magari mi scordo anche di qualcosa!), quanto ci avrebbero mangiato nei campi profughi di Tindouf?!?

In ogni caso, credo proprio che nella bella atmosfera che si è respirato tra una portata e l'altra, tra un'intervista e qualche foto, si sia riusciti comunque a dare un'ulteriore piccola testimonianza e memoria della vicenda Saharawi, che in fondo era l'obiettivo della serata. Ed a perdere qualcosa è stato soprattutto chi non c'era...

Alla prossima!