Translate / Select Language

In NEPAL con la "CARITAS"


Tappe, appunti e immagini 
dal "Viaggio" in Nepal della CARITAS Firenze del gennaio 2004
guidato da
Marco Banchelli


Giro, giro... Solidarietà! 
19 ottobre 2003

Inizia una grande nuova "tappa"
di biciclette e d'amore.
Da Firenze a Kathmandu, in Nepal

Un ulteriore contributo alla sensibilizzazione ai valori della solidarietà e motivo di RACCOLTA FONDI da indirizzare a due nuove "case per minori" di Firenze ed alla "Casa della Compassione" ( KARUNA BHAWAN ) di Kathmandu.
E già si parla di Serbia...
                 CARITAS  Diocesana  di  Firenze  -  Firenze... senza confini

E’ nata così, quasi per caso da un incontro, una amicizia, l’ idea di organizzare un viaggio in bicicletta per poter far conoscere a molti ciò che nella città si muove da anni con le parole della pace, della solidarietà e della inclusione sociale.
Ma il viaggio non è solo quello verso mete particolari.
Il viaggio è anche e soprattutto quello di ogni giorno, per le strade di casa. Con protagonista la gente comune, magari desiderosa di essere attiva in una condivisione e partecipazione che normalmente viene affidata a tecnici, operatori e religiosi.
Gente che non vuole stare a guardare alla finestra, consapevole che ciascuno può dire, nel modo che gli appartiene, cosa pensa dei tanti che per storia, condizione, malattia non possono accedere a una vita dignitosa.
Gente che ha voglia di fare, anche di prendere una bicicletta …
I ciclisti di Firenze non sono nuovi ad iniziative del genere alcuni di loro si sono mossi negli ultimi anni per strade vicine e lontane e non solo con lo scopo di pedalare.
Anche alla loro esperienza si ispira il nostro progetto.

Testimonial e  guida dei nostri ciclisti  è Marco Banchelli,  il ciclo-nauta più famoso, e non solo della nostra città.  Marco, che per i significati del suo impegno è stato definito “messaggero di pace nel mondo”, in bicicletta ha percorso strade, piste, sentieri ed… acque (!) di tutti i continenti.
Egli ha trovato  la sua meta privilegiata in Nepal, e nelle sue impervie vie: quelle delle più alte montagne del mondo, l’ Himalaya. 
Nel 1992 è giunto fin quasi a m. 6.000 al cospetto del tetto Everest,  di cui nel 2003 ricorre il 50° anno della conquista della vetta.
La CARITAS  Diocesana di Firenze, attraverso le iniziative di formazione alla pace e alla mondialità e la promozione di servizi alle persone più disagiate e escluse, si è sempre posta a difesa di un mondo senza diritti, senza parola…
A Firenze ha creato una rete di risposte ai bisogni che vanno dai centri di ascolto, alle mense, alle case di accoglienza, con particolare attenzione alla area carcere e psichiatria, ed ai minori con disagio, per i quali sta aprendo due nuovi centri.
Tra i suoi interventi all’estero, il gemellaggio  con la scuola elementare e media “Sveti Sava” di Mladenovac, in Serbia, nella quale segue il percorso educativo dei bambini con disabilità.

Don Piero Sabatini
Presidente Caritas - FI

In collaborazione con Enzo CAPRETTI e Luisa SANVITO



Firenze, 19 ottobre 2003
La "partenza" da Piazza della Repubblica con
Don Piero Sabatini - Direttore CARITAS FI
Marco Banchelli - "Ciclonauta"
Giovanni Santi - Presidente Casa del Popolo San Quirico
Eugenio Giani - Assessore allo Sport e Gemellaggi di Firenze


Il 4 novembre 1998
Marco Banchelli
insieme a Upasana Malla,
Jeet Bhadur Magar e Thula Kancha
conquistava,
da 'portabandiera' dell' Unione Europea,
"il lago più alto del mondo"
dedicandolo ai bambini
di ogni terra

8 dicembre 2003
Il nuovo "gruppo"
CARITAS / SOLIDARIETA' destinazione NEPAL 2004 : 
insieme a  Marco BANCHELLI  i "ciclo-nauti"
- Pietro PECCHIOLI
- Raul GUERNIERI
- Marcello SALVINI
- Riccardo BRAVI
- Marta BERTONI detta Giovanna
- Carla BARBANTI
- Maurizio PEDERZOLI
- Valerio MIANULLI
ed inoltre
- Luisa SANVITO
- Maria Luisa LOI
- Cristiana MARIANI
- Massimo PECCHIOLI
- Milena CECCHI
- Rosalba NUTI
- Tatiana IACOPOZZI
- Susanna GUERRINI
- Maria Francesca GALLIFANTE
- Filippo GIUNTI
- Giovanni BOGANI
In "quattro"  hanno poi rinunciato per imprevisti dell'ultima ora.
Il numero totale degli effettivi partecipanti è stato quindi "16":
- n. 7 ) ciclonauti
- n. 9 ) accompagnatori


 Natale 2003 
Saluto del "padrino"  Patrizio ROVERSI











Ufficio Stampa - Comune di Firenze / Palazzo Vecchio - P.za Signoria, 1 - 50122 Firenze
Tel. 055 276 8075 - Fax 055 276 8282 

Firenze, 02 Gennaio 2004
IN NEPAL PER UNA MISSIONE DI PACE IN BICICLETTA CON LA CARITAS. L'ASSESSORE GIANI: "FIRENZE PRONTA A STIPULARE UN PATTO DI FRATELLANZA"

Una missione di pace e un gemellaggio tra i "Centri per minori" fiorentini e "La Casa della Compassione", promossi dal Comune di Firenze e dalla Caritas, a conclusione del "giubileo" dell'Everest di cui nel 2003 è ricorso il 50° anniversario della sua conquista.
Un gruppo di otto ciclisti guidati da Marco Banchelli partirà l'8 gennaio da Firenze diretto in Nepal per portare un messaggio di solidarietà e di pace. I nove ciclisti percorreranno 800 chilometri per raggiungere il 10 gennaio il "Ponte dell'Amicizia" che segna il confine tra il Nepal e la Cina, attraversarlo fino al confine con l'India (il 20 gennaio) e raggiungere i luoghi dove è nato Siddharta. Il ritorno a Firenze è previsto per il 25 gennaio.
"Avere in questa missione di pace la Caritas e Marco Banchelli, sono una garanzia di successo e di serietà - ha sottolineato l'assessore alle relazioni internazionali Eugenio Giani - e Marco Banchelli, attraverso lo sport, riesce a portare la solidarietà nei Paesi più poveri e dimenticati. È necessario contribuire a garantire che il Nepal resti governo e sovrano risolvendo, in modo pacifico, i problemi al suo interno con la guerriglia. Firenze è pronta ad ospitare dialoghi di pace e Marco Banchelli, con la sua esperienza in Nepal, dovrà individuare quelle popolazioni che hanno le caratteristiche per siglare un «patto di fratellanza» con Firenze; una forma di attenzione verso quel territorio da parte della nostra città".
Ancora una volta Marco Banchelli sarà il testimonial della pace nel mondo e guiderà un gruppo di nove persone che percorrerà in bicicletta jungle e montagne, incontrando pagode e povertà. La missione di pace nasce dal gemellaggio con il Centro Karuna Bhawan (Casa della Compassione) in Nepal.
"Faremo un viaggio molto lungo ma molto significativo - ha commentato Marco Banchelli - ma il viaggio che ognuno può compiere con la sua bicicletta, è anche e soprattutto quello di ogni giorno, per le strade della propria città, effettuato da gente comune. Gente che ha voglia di fare, di prendere una bicicletta e portare in giro per il mondo messaggi di pace. Porteremo non solo solidarietà ma anche aiuti concreti e tutti possono contribuire con un versamento sul c/c postale n. 26091504 intestato all'Associazione Volontariato Solidarietà CARITAS-ONLUS con la causale Centri per Minori".
I "ciclo-nauti", nell'anno del centenario della nascita del sindaco di Firenze Giorgio La Pira, consegneranno alle forze governative ed ai rivoltosi "maoisti" da parte della città di Firenze il seguente messaggio di pace: "Un invito a trovare la via del negoziato, dell'accordo e della pace al di fuori del loro territorio, delle forti pressioni interne e delle super potenze con cui il Nepal confina (Cina e India), a Firenze, Città di Pace".
Il gruppo di "ciclo-nauti", oltre che da Marco Banchelli, è composto da Pietro Pecchioli, Raul Guernieri, Marcello Salvini, Riccardo Bravi, Marta Bertoni, Carla Barbanti, Maurizio Pederzoli e Valerio Mianulli.
"Marco Banchelli, che compirà il 19° viaggio in Nepal, sarà l'emissario della pace per il Comune, la Caritas e tutti coloro che credono nella pace - ha commentato don Piero Sabatini direttore della Caritas fiorentina -. L'incontro con Marco Banchelli è stato piuttosto fortuito ma molto bello. La nostra società, il nostro mondo hanno bisogno di eroi positivi e Marco è uno di loro. Due sono gli obiettivi che ci prefissiamo: far crescere nelle persone il senso di solidarietà e condivisione e portare un messaggio di pace. Senza la pace non può esserci condivisione e solidarietà; non c'è pace senza giustizia, come ha detto ieri il Santo Padre". (uc)



"Diario di viaggio" di Marco Banchelli

Kathmandu, 9 gennaio
Dopo un viaggio lungo e con un piccolo intoppo a Vienna, siamo partiti con oltre tre ore di ritardo, oggi la prima giornata di questa nuova avventura: la mia "diciannovesima", in Nepal...
Sicuramente il momento piu' significativo e' stato durante la conferenza stampa di presentazione, soprattutto per il clima che si e' creato nei locali del "Base Camp" del caro amico Nirmal, dove si è svolta.  Al termine la prima immagine "ufficiale" del viaggio (qui sopra).  La situazione al primo impatto  e' migliore oltre ogni aspettativa anche se indubbiamente tutto appare sotto il controllo di polizia ed esercito, anche troppo! Il tempo e' bello, il cielo azzurro e c'e' anche una discreta voglia di iniziare a pedalare. Adesso pero' abbiamo tutti un gran desiderio di dormire... 







Immagine della partenza dal Miteru Sangu 
(Ponte dell'Amicizia)
punto di confine tra Nepal e Cina (Tibet) 



BHAKTAPUR - 12 gennaio
Ieri abbiamo iniziato la traversata come da programma. Ci siamo portati tutti insieme sul confine con la Cina (Tibet) di Kodari e poi, lasciato il resto del gruppo alle cure dei miei sempre piu’ cari Thula e Jeet Bhadur siamo partiti. Come prima tappa non c’e’ stato male... Sterrato e guadi nella prima parte, nervosi sali scendi nella seconda. Benino. Considerando anche le disavventure di Carla: prima caduta sul bordo di un piccolo precipizio (!), poi morsa da un cane, per fortuna senza alcuna grave conseguenza… Oggi, invece, tutto molto bene. Dalla stagione, che continua ad essere ideale, alla strada, buona, fino allo splendore di Bhaktapur. La mia citta’ preferita.



Ed anche se il rientro a Kathmandu avverra’ nella sera con l’incombere della notte, poco male. Sicuramente sara’ un’ulteriore emozione ed appendice all’avventura.  A tappa conclusa avremo piu’ o meno percorso i primi km 160 del viaggio e la pedalata-missione procede come meglio non potevamo ipotizzare.
L’unico grande rammarico e’ che, nonostante la prima pagina dell’ “HIMALAYA TIMES” dopo la conferenza stampa dell’altro ieri, sembra che niente si sia mosso ne’ a livello opposizione maoista ne’ governativa. Ma i ciclisti “veri” non si arrenderanno certo alle prime difficolta’.
E mentre giungono notizie tragiche di altri morti su entrambi i fronti noi continuiamo a pedalare apparentemente lontani da tutto ed il Nepal continua a dare le stesse magiche sensazioni di sempre.

KATHMANDU  13 gennaio
La tappa odierna è stata dedicata alla non semplice escursione a Dakshinkali.  Al di là dell’impatto con i riti che nel gruppo ciclisti e non ha lasciato questa esperienza, mi viene immediatamente da rilevare alcuni particolari. Il primo è lo spiegamento notevole di polizia ed esercito con cui sempre con più frequenza ci imbattiamo. Posti di guardia apparentemente tranquilli, ma ad armi imbracciate e non a canne basse(…) truppe in pieno assetto da battaglia che sembrano perlustrare crinali e vallate.
La popolazione pare tranquillissima nel normale sviluppo delle attività quotidiane, come pure il nostro passaggio viene accolto dai soliti quasi commoventi entusiasmi da chi incrociamo, ma resta comunque il fatto che al tempio mai così scarsa affluenza mi era capitato di notare ed anche molti piccoli punti ristoro o bancarelle di piccole cose sono chiusi. Indubbiamente anche una certa informazione non aiuta il Nepal. Il Nepal avrebbe bisogno di tanto, ma certo di non essere isolato o abbandonato. La gran parte delle sue genti ha voglia di Pace e di libera e civile convivenza. E lo manifesta, quasi senza ritegno.
Magari voglio augurarmi con tutto il cuore che possa essere un ottimo tassello la prima consegna del gagliardetto di Firenze a Sanu Marajan. Un amico da sempre molto introdotto nelle relazioni  politiche governative, che si è impegnato personalmente a far pervenire ad alcuni ministeri del Nepal la proposta-invito del Comune di Firenze. Sono anche avviati i contatti per un patto di fratellanza con Kathmandu e Pokhara. Ma di questo spero ci sarà modo di parlarne meglio prima del nostro rientro in Italia.
Carla ha sperimentato anche il sistema sanitario del Nepal e si è sottoposta sia ad anti-tetanica che anti-rabbia. Sicuramente staremo tutti più tranquilli.
Domani, se uno sciopero dell’ultima ora non condizionerà il programma, dovremmo prendere la via per Mugling ed il Terai, verso il confine dell’India...



Pokhara,  17 gennaio 
Sono stati giorni molto intensi. Sia di bicicletta che di altre “cose”. Siamo passati dal caos di Kathmandu ad un infinito percorso di sali scendi, fino a lunghi tratti di strada dissestata da affrontare insieme a camion e bus dai gas di scarico di indefinibile composizione e densità. Nel parco di Chitwan ci hanno poi accolto gli elefanti ed i rinoceronti insieme a preoccupanti colpi di arma da fuoco di un probabile scontro tra le parti contendenti.
Il giorno seguente è stato anche ucciso il sindaco, in un paese vicino. Ed è ancora più strano riprendere a pedalare in un’aria di apparente tranquillità mentre prosegue in maniera così accidentata e drammatica il percorso di questo popolo a me tanto caro.

Siamo così arrivati al confine con l’India di Sanauli nel perfetto rispetto della tabella di marcia. Nessuno ha avuto seri problemi né fisici né ai mezzi e l’unica foratura di Marcello e la mia stessa crisi di fame verso Mugling sembrano veramente particolari irrilevanti. Carla e Giovanna hanno pedalato come treni. Pietro e Marcello hanno un grande allenamento da buon ciclo-amatori, come pure Raul, il più esperto, che con la sua simpatia ed il suo stile impeccabile è stato un po’ di riferimento sia per noi in bicicletta che per gli altri sul mini-bus al seguito. Maurizio ha quasi da subito rinunciato, un po’ per problemi di respirazione un po’ per i problemi d’impatto che, nonostante tutto (problemi, progresso ed altro), questa realtà continua provocare.

Sicuramente  momento assai particolare, e non solo di questa giornata, è stato quando abbiamo appeso alle biciclette i vessilli che erano con noi, a Lumbini.  Un luogo di Pace dove sei secoli prima di Cristo nacque Gautama Sakyamuni, il Principe Siddharta, divenuto poi il Buddha.
E così Firenze e Sesto Fiorentino, Modena e Carpi, Melegnano, il Popolo Saharawi, la Regione Toscana ed la Regione Molise sono stati idealmente con noi. Un po’ come il nostro padrino Patrizio Roversi  e come tutte le persone e i nostri cari che possono riconoscersi nel nostro messaggio e che non sono "fisicamente" con noi.
E la nostra “Pedalata della PACE” si è conclusa. Almeno sulla “carta” o cartina… Il totale dei chilometri percorsi dovrebbe essere intorno ai km. 550. Adesso continueremo a pedalare, certo. Magari tentando di fare nuovi ciclisti più o meno per “caso” tra i nostri compagni accompagnatori. Soprattutto però dovremmo concentrarci al meglio sulla parte conclusiva del viaggio, quella che si potrebbe definire la “Pedalata della Solidarietà”.  Diversi appuntamenti ci attendono. Nella mia veste di Ambasciatore di Firenze spero di riuscire ad avviare nelle prossime ore il primo “Patto di fratellanza” con il sindaco di questo prodigio della natura che è Pokhara.


Un collegamento "satellitare" con il
TGR-RAI della Toscana
curati da Francesco TEI
o con "LadyRadio" di Firenze 
con  Alessandra "Maggiolina"



Patan, 20 gennaio
Di sicuro i pochi chilometri che abbiamo pedalato oggi hanno costituito un piacevole “riscaldamento” ll’incontro a cui abbiamo assistito. Quantomeno per noi ciclonauti. Patan, pur essendo un’antica capitale, è oramai stata completamente incorporata da Kathmandu e quasi è impossibile accorgersi della loro distinzione.
A Patan è stata costruita una chiesa cattolica dedicata all’Assunzione di Maria, che probabilmente, ancora per molto tempo, rimarrà l’unica del Nepal. Da anni rivolgo la mia attenzione a questa realtà da sempre guidata dal prefetto apostolico Padre Antony Sharma.  Tra le varie opere che vengono realizzate a favore della popolazione c’è anche il centro “Karuna Bhawan”: la Casa  della Compassione. Una emozionantissima capo-delegazione CARITAS Firenze, Luisa Sanvito  e la sempre più dolce responsabile del centro Sister DEEPA, hanno praticamente posto le basi per un rapporto di “gemellaggio”. Molte sono le caratteristiche che avvicinano Caritas e Karuna  pur vivendo in realtà così apparentemente lontane, come ad esempio l’essere dalla parte di chi soffre. Anche di disagi e problemi dei più gravi e spesso irrisolvibili. Una piccola testimonianza di una Solidarietà senza  confini e senza limiti. Abbiamo portato anche aiuti concreti dall’Italia tra cui quelli della Fondazione Francesco CAFFE’, dalla scuola “Bruni” di Casale (IX° circolo didattico di Prato) e dalla Parrocchia di San Lorenzo a Firenze. Anche il Comune di Modena ha fornito un suo contributo in materiali didattici che sono stati destinati all’attività di scolarizzazione svolta dalla stessa "Casa della Compassione".


Lo splendore di Patan ha come suggellato l’incontro e probabilmente saldato in tutti noi la memoria ad i momenti più salienti di oggi a tutte le ulteriori testimonianze ed opportunità di domani. Affinché il “gemellaggio” prosegua e cresca, in tutti noi come e magari, in tanti altri… 




Kathmandu, 21 gennaio
Quando Keshav Sthapit ha iniziato a muovere alcuni passi di una danza propiziatoria per la divinità di  Kalo Bahiraw per me, ho di sicuro vissuto degli attimi veramente emozionanti. Peccato che fossi solo ! Il resto del gruppo non poteva certo mancare all’appuntamento con Pashupatinath.
Keshav Sthapit è il sindaco di Kathmandu e con lui, oggi ho potuto avviare anche il “Patto di Fratellanza” con Firenze.  Devo confessare che mi sono anche un po’ commosso nel vedere con quanto interesse seguisse il mio saluto e la proposta di cui ne sono “portatore”. E poi l’accoglienza, nella sua stessa abitazione, il saluto in diretta per il TGR della Toscana nel collegamento quotidiano curato da Francesco Tei. Avere in qualche modo avvicinato Kathmandu a Firenze è per me motivo di grande, intima gioia. E poi la sensazione netta di aver siglato solamente un “inizio”…
Credo che la Pace si costruisca anche e soprattutto attraverso simili opportunità. Magari anche attraverso futuri scambi culturali o artistici, forse anche commerciali e quant’altro. Lo scambio è alla base di ogni tipo di rapporto sia individuale che di comunità ed una cultura di confronto e dialogo corretto può solo contribuire ad allargare la base per un futuro migliore del nostro pianeta. 
Chissà, forse anche sconfiggere le guerre e alcuni dei tanti modi in cui si possono presentare e combattere.
A proposito di guerra: questa mattina abbiamo avuto anche la conferenza stampa di saluto. Curata da Uttam Pujal per il Kathmandu Guest House e tenutasi nello splendido Park Village di Buddanilkantha. Ho l’impressione che il messaggio sia stato compreso in maniera assai più chiara che alla presentazione. Vedremo domani o sapremo nei prossimi giorni, come i mezzi d’informazione rilanceranno i motivi propulsivi del nostro pedalare e del  nostro viaggio.
Certo che anche solo riuscire ad avviare i contatti con le parti in lotta in Nepal per rendere possibile un loro incontro a Firenze potrebbe essere un enorme ulteriore successo della nostra avventura.
Chissà se il sindaco di Kathmandu potrà mai venire a Firenze e magari dedicare una danza anche ai nostri amministratori: sarebbe curioso vedere la loro risposta. Potrebbe anche venir fuori una specie di danza comune. Una musica che guida con le sue note ed i movimenti che evoca verso la Pace. E non solo per il Nepal.  Una musica che accompagni magari anche il pedalare quotidiano di noi “ciclonauti”… 

-       "Patto di Fratellanza" con il sindaco di Pokhara
-       "Patto di Fratellanza" con il sindaco di Kathmandu


Con il sindaco di Pokhara, sotto lo "sguardo"
del Machhapuchhre...

     Sesto Fiorentino, 26 gennaio 2004
Solo ieri sera, quando per ultimo ho ritirato all’aeroporto Vespucci di Firenze il mio “borsone” da viaggio arrivato insieme ad altri con qualche ora di ritardo rispetto a noi, ho avuto la sensazione che il viaggio fosse realmente concluso.
Sono stati giorni molto intensi, per tutti: ciclisti e “non”. Ed anche per me che pur non risentendone mai in maniera eccessiva, ho dedicato veramente ben poco tempo al riposo. C’era sempre qualcosa da fare !  Tutto sommato lo sforzo minore era proprio quando mi trovavo in bicicletta dove almeno dovevo pensare solamente a pedalare (o quasi…).
I miei compagni d’avventura sono stati tutti veramente straordinari ed anche qualche imprevisto è stato affrontato e superato nel migliore dei modi. I “ciclisti”, con Pietro, Marcello e Raul della Polisportiva San Quirico in particolare, erano preparati benissimo da una passione quotidiana e da ore di pedalate, raduni e piacere legati alla bicicletta. Anche  Carla di Carpi e Giovanna da Modena, appassionate di montagna e di sci-alpinismo, oltre che di bicicletta, mai mi sono parse in seria difficoltà. Maurizio, di Modena pure lui, è stato invece in un certo senso “selezionato” dalla strada e da qualche problema fisico. Ma il suo ringraziamento e saluto a Vienna ha avuto per me un grande valore, anche nella sorpresa del riceverlo …

Luisa Sanvito della CARITAS ha sicuramente ben gestito, insieme alle amiche Marisa e Cristiana di Melegnano (MI) il gruppo dei “non ciclisti”: con l’entusiasmo incontenibile di Francesca, la pacatezza di Susanna, gli stupori di Milena, la tranquillità di Tatiana, gli scatti (fotografici) di Massimo e le riprese video di Filippo.
In totale in bicicletta dovremmo aver percorso poco più di km. 700 (705 secondo i miei calcoli), che in mountain-bike non sono pochi ed a maggior ragione per le strade del Nepal, spesso dissestate e quasi per niente pianeggianti. Oltre alla traversata “ufficiale” da confine Cina a confine India abbiamo raggiunto e pedalato in città e luoghi di assoluta bellezza e fascino, sia per la cultura e l’arte sia per la natura, e che ogni volta in me riescono ad emozionarmi e riempirmi di stupore. Da Bhaktapur a Dakshinkali, da Patan fino a Pokhara, autentico balcone sull’Himalaya e gli Annapurna con il "divino" Machhapuchhre.
Abbiamo forato solo una volta, una sola caduta-scivolata senza alcuna conseguenza; abbiamo affrontato e superato momenti di caos e traffico ed altri attimi di piccole tensioni. Ma siamo stati sempre uniti, sempre gruppo. E questa è stata la nostra forza.
L’energia che ha alimentato i nostri messaggi di Solidarietà e  Pace nel gemellaggio con la “Casa della Compassione” (KARUNA BHAWAN) come nell’incontro con bambini e scuole o con alcuni politici. E sicuramente il senso del nostro viaggio è arrivato a destinazione. Dai miei amici più cari fino a chi ha appreso di noi dalla stampa locale o incontravamo per caso per strada.
Non possiamo sapere adesso se Firenze potrà ospitare delegazioni delle parti in lotta per trovare una via diversa alle armi, però sicuramente sono avviati dei “Patti di Fratellanza” che potrebbero comunque costituirne le basi. Non possiamo sapere se e come si svilupperanno i rapporti tra CARITAS e Karuna Bhawan, però si sono incontrati, gemellati. E l’emozione di tutti noi presenti sarà comunque motivo di ricordo e stimolo a proseguire.
La voglia di PACE nostra e delle nostre città è stata compagna inseparabile  e credo che ognuno di noi ne sia stato un ottimo rappresentante, qualunque sia stato il suo ruolo, nel viaggio.
Le scarpe che ho usato avevano sempre un po’ di sabbia rossa del deserto australiano tra le grinze della pelle e la stoffa delle stringhe. Adesso è quasi scomparsa andandosi a mischiare con le terre del Nepal. Mi piace averlo pensato, averlo fatto. Mischiare le terre è un po’ come mischiare noi, granellini di sabbia dell’universo… Sarebbe bello poter vivere tutti in pace, mischiati, diversi ma rispettando le diversità, con gioia e amore.
E se realizzare ciò può sembrare difficile o impossibile, l’impegno di ognuno di noi, qualunque sia il mezzo ed il modo con cui “pedaliamo”, dovrà comunque essere presente e non stancarsi mai di alimentare ogni giorno un po’ la nostra aspirazione ed il nostro sogno.

NAMASTE’ !




Ufficio Stampa - Comune di Firenze / Palazzo Vecchio - P.za Signoria, 1 - 50122 Firenze
Tel. 055 276 8075 - Fax 055 276 8282          

COMUNICATO STAMPA
Firenze, 02 Febbraio 2004

FIRENZE STRINGE UN 'PATTO DI FRATELLANZA" CON LE CITTÀ DEL NEPAL PER DIRE NO ALLA VIOLENZA. LA 'TRAVERSATA' DI MARCO BANCHELLI COME MESSAGGERO DI PACE

Dalla "Porta dell'Amicizia" ai confini con la Cina fino alla frontiera dell'India: Marco Banchelli ha attraversato in un paio di settimane tutto il Nepal in bicicletta per dare una testimonianza di pace e anche per rappresentare la sensibilità di Firenze verso una terra che da otto anni vive il dramma della guerra civile. Questo viaggio ha, infatti, rappresentato una tappa importante nella costruzione di un "patto di fratellanza" tra Firenze e la capitale del Nepal Kathmandu e la cittadina di Pokhara.
Oggi l'assessore allo sport Eugenio Giani ha ricevuto in Palazzo Vecchio Marco Banchelli che dai sindaci del Nepal ha portato come segno di amicizia e di collaborazione all'interno del "patto di fratellanza" con Firenze doni per il sindaco Leonardo Domenici, per l'assessore Giani e per la città.
"Il viaggio di Banchelli in Nepal è pieno di significati e racchiude molteplici finalità - ha spiegato l'assessore Giani - come viaggio alla Casa della Compassione e anche come occasione per iniziare un dialogo con questo popolo e per promuovere Firenze come sede di incontri tra le varie forze per avviare un cammino di pace in Nepal. La nostra battaglia mira infatti ad attivare tutti i percorsi di confronto e di mediazione possibili perché il Nepal non diventi un nuovo Tibet".
Tra i doni, oltre a cornici, opera di antiquariato locale, il sindaco di Kathmandu ha inviato anche, come regalo per la città, la riproduzione di un tempio buddista, simbolo di pacifica convivenza tra le diverse religioni.
"In bicicletta abbiamo percorso oltre 700 chilometri, pedalando, oltre che per la traversata ufficiale - ha ricordato Banchelli - dal confine con la Cina a quello con l'India anche in città e luoghi di assoluta bellezza. Spero che i 'patti di fratellanza' avviati possano costituire le basi di una via diversa alle armi per le parti da anni in lotta in Nepal" (vp)

Nessun commento:

Posta un commento