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giovedì 25 luglio 2013

"Reliquie e maschera": Dante Alighieri in un nuovo straordinario "viaggio" per Firenze con Eugenio Giani e... Dan Brown!

Non posso che "copiare e incollare" questo particolarissimo invito per dopodomani dell'amico Eugenio: un'opportunità più che unica di viaggiare ancora con Dante fino al "solito" Dan Brown ed una storia che mai finirà di stupire e meravigliare...

In occasione delle celebrazioni per il 125° anniversario della Fondazione della Società Dantesca Italiana, sono lieto di invitarVi nella sede della SDI, Palagio dell'Arte della Lana (Via dell'Arte della Lana, 1) sabato prossimo, 27 luglio, alle ore 11.00.

Per festeggiare il suo anniversario, la Società Dantesca aprirà le porte del Palagio dell'Arte della Lana, con l'apertura straordinaria del tabernacolo della Madonna della Tromba e soprattutto regalerà ai fiorentini i suoi tesori, per anni visibili a pochi. 

In mostra le reliquie di Dante: la polvere delle ossa del Sommo Poeta, le foglie di alloro della corona posata sul suo capo, una fettuccia usata per misurare la circonferenza della testa e soprattutto una delle maschere funerarie di Dante (altra versione della maschera Kirkup citata da Dan Brown nel romanzo "Inferno"). 
Cimeli raccolti direttamente dalla cassa mortuaria di Dante Alighieri nel 1865 e donati alla città di Firenze.
Al termine della presentazione, Vi guiderò personalmente nel Palagio dell'Arte della Lana, uno dei Palazzi più importanti nella storia della nostra città.

Vi aspetto per quest'eccezionale evento e pregandoVi di dare massima diffusione a questo invito, colgo l'occasione per salutarVi con cordialità.

Eugenio Giani 



Eugenio Giani, Marco Banchelli e Matteo Renzi
da Palazzo Vecchio per "Corri la Vita"


Comunicato Ufficiale:

Il Presidente del Consiglio Comunale
Eugenio Giani
è lieto di invitare la S.V.

alle celebrazioni per il
125° Anniversario della Fondazione della Società Dantesca Italiana

Sabato 27 luglio 2013


ore 10.45 Piazza della Signoria
Corteo delle Autorità accompagnato dal Corteo della Repubblica Fiorentina


  Ore 11.00 Società Dantesca Italiana
Via dell’Arte della Lana, 1

Presentazione dei cimeli raccolti direttamente dalla cassa mortuaria di
Dante Alighieri nel 1865 e donati alla città di Firenze

Illustrazione della maschera di Dante 
che sarà definitivamente esposta al pubblico nei locali della Società Dantesca Italiana
 detta “Maschera di Kirkup” parte del Fondo Giuliani

Nell’occasione avrà luogo l’apertura straordinaria del tabernacolo 
della Madonna della Tromba

mercoledì 17 luglio 2013

Sestese - USA (California): un incontro di softball da CICLISTIperCASO (o quasi...)

Dove era più importante l'esserci del risultato! Un bel clima in campo e fuori che ai presenti ha ben dato l'idea di come il softball (e lo sport) potrebbe e dovrebbe essere per divenire un reale contributo positivo allo stesso confronto tra "avversari" come (e soprattutto) al  comune percorso sociale dello stare insieme per una cultura di Pace...


"Purtroppo" però arriva anche il "lunedì" (e martedì ed il resto) dove ancora una volta hai modo di scoprire come mai il softball (e lo sport) in realtà possano incidere così poco in questo percorso. Tanto per "disguidi" di regolamenti quanto nei nostri atteggiamenti di tutti i giorni.

E perdonate se non sono "più chiaro"... Ma d'altra parte non voglio offuscare la luce dell'immagine del gruppo di fine partita. Che comunque sia di buon auspicio al futuro sportivo e non di  tutti noi!

mercoledì 3 luglio 2013

Il "grande contributo" al SOFTBALL della Laurea in Scienze e Tecnica dello Sport di Elisa Galli

Forse è un buon momento per tornare su un argomento: la Laurea in Scienze e Tecnica dello Sport di Elisa Galli. Una grande "tappa" personale per Elisa e forse anche una "piccola" (ma significativa) per il SOFTBALL: protagonista per un giorno nell'Aula Magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Careggi a Firenze.


Allora, Elisa, gran bella (e stra-meritata!) soddisfazione: laureata con il massimo dei voti e lode, ma al di là del tuo percorso accademico, come sei arrivata a realizzare una tesi tanto particolare quanto interessante sul "nostro" softball?
Semplice... mi sembra di aver sempre cercato argomenti che, nel loro studio e sperimentazione, mi aiutassero soprattutto a risolvere qualche problema di allenamento.
I problemi che ti sono più  a cuore sono quelli che ti prendono in prima persona, sia perché tendi come atleta (e ancora così mi sento) a capire l'errore e migliorarti, sia perché cerchi, come educatore/preparatore/allenatore, di dare il meglio ai tuoi ragazzi, in modo che abbiano gli strumenti per raggiungere il proprio potenziale e ricavarne soddisfazioni.
I miei studi si sono quindi diretti verso il softball, che è la mia più grande passione, o verso elementi che avrei potuto sfruttare anche nel softball.

Si, certo, ma anch'io ero presente nell'aula, e penso ci sia molto di più...
Verissimo! L'intento del mio lavoro era, ed è, soprattutto quello di portare maggiore scientificità e metodologia in un ambiente in cui, per forza di cose, gran parte di allenatori e addetti ai lavori vari, sono volontari che per qualche loro motivo personale si dedicano a questo sport. Niente da dire sulla passione che muove queste persone, ma un così forte interesse dovrebbe spingere anche ad una maggiore ricerca di conoscenze e competenze tali da svolgere in modo migliore il proprio ruolo. 
Comunque anche per fare più chiarezza tra una gestione da considerarsi tipo "amatoriale" che magari vuole "solo" divertirsi la domenica e si annoia ad allenarsi, ma quasi del tutto ostile alla costruzione ed evoluzione dell'Atleta. Ed un'altra, più di tipo "sportiva", dove chi la pratica non si diverte se non è in grado di dare il suo massimo negli eventi agonistici e se soprattutto se non "suda" agli allenamenti...

... direi proprio che siamo molto vicini come pensiero, cara Elisa! Ma adesso passerei direttamente allo straordinario aspetto "concreto" dell'argomento del tuo studio...
Bene. Che poi sarebbe proprio ciò che vorrei: sostenere e sviluppare con risultati pratici in futuro ciò che comunque (anche grazie alla "tua" Claudia...) ho studiato e sperimentato con questa mia tesi!
Dunque, direi proprio che sono stata ispirata nella scelta dell'argomento, dall'osservazione della fluidità di movimento di alcuni giocatori che riescono a eseguire il gesto tecnico in modo funzionale al risultato anche da posizioni estreme, fuori equilibrio con straordinaria naturalezza. 
Alcuni esempi possono essere: un tiro dopo una palla presa in tuffo o in posizione scomoda, un doppio gioco con il seconda base che esegue il tiro in volo, una presa al volo in tuffo, in scivolata, sulla rete, la capacità di scivolare da qualsiasi angolazione e posizione, ma anche il trovare stabilità sulla pedana quando il terreno non è ottimale.
Da qui, sono andata a ricercare alcuni fattori che potevano essere fondamentali per poter sviluppare questa abilità, tipo la provenienza. E non intendo solo per doti genetiche ma per il tipo di allenamento che seguono in alcuni paesi. Sembrerà strano ma le azioni così naturali che vediamo eseguire soprattutto da giocatori dell' America latina in realtà sono quelle più costruite. E poi la tecnica, e tecnica, tecnica, e tanto gioco! Chi conosce il gioco talmente a fondo,  può permettersi di trovare soluzioni originali per arrivare allo stesso scopo.
È quello che viene definito in termini più scientifici, "avere una mappa motoria elastica" e cioè riuscire ad adattare il gesto alla situazione imprevedibile di gioco ed essere ugualmente efficaci. 
La base per ottenere questo secondo fattore è il ricevere più stimoli possibile, provare tutte le situazioni di gioco e le soluzioni di movimento.
Il suo contrario, una mappa motoria rigida, consente di eseguire il gesto solo in condizioni ambientali costanti e sempre uguali, come per esempio nella ginnastica artistica, dove l'unico fattore di disturbo è ridotto a fattori interni del soggetto. Questo non è possibile un uno sport di squadra all'aria aperta.
Oltre alla tecnica e al suo apprendimento motorio, l'altro fattore fondamentale è la preparazione fisica. Non è sufficiente nel giocatore di alto livello avere una buona preparazione fisica, se questa non è specifica per la prestazione (però si deve già possedere un buon livello atletico, sviluppato in età evolutiva).
Nella tesi ho voluto prendere in considerazione proprio un aspetto della preparazione fisica ed allenarlo in modo specifico per migliorare la performance.

Ho scelto il "Core" (come vengono definiti tutti quei muscoli compresi tra spalle e pelvi che agiscono per il trasferimento di forze tra il tratto assile e quelli appendicolari) perché è l'elemento di congiunzione tra parte superiore e inferiore del corpo che, molto spesso ed erroneamente vengono allenate in maniera separata. 
Inoltre, per l'aumentata sedentarietà nello stile di vita e la scarsa attenzione in allenamento, diventa una zona sempre più debole tale non svolgere il suo ruolo primario di stabilizzazione spinale, diventando responsabile dell'aumento di traumi alla colonna vertebrale.

Essendo elemento di congiunzione, una sua attivazione dà armonia e fluidità al gesto, consente il trasferimento dell'energia prodotta dall'arto inferiore a quello superiore, permettendo di esprimere potenza nel tiro/lancio/battuta. 
Consente inoltre il giusto allineamento dei segmenti corporei in modo che non ci sia dispersione di energia con movimenti accessori, che il gesto sia economico e non ci sia affaticamento tale da compromettere il risultato.
E consente ancora il miglior equilibrio nelle varie condizioni di gara e la costanza nell'esecuzione: grazie anche al fatto che con una buona tonicità muscolare è possibile esprimere potenza in modo quasi automatico, senza che l'impulso debba essere inviato in modo volontario. 
Così l' attenzione può essere maggiormente rivolta alla precisione e all'efficacia del gesto.

Io ho voluto approfondire questo aspetto del Core training, appunto, che può dare notevoli vantaggi all'allenamento, anche se la prestazione sportiva è il risultato dell'integrazione di più fattori che non possiamo trattare indipendentemente. 
Da qualche parte però, bisogna iniziare!

Grande Elisa!
Certo che sarebbe una gran bella cosa se qualcuno volesse approfondire le pagine di questa tua tesi, le immagini che le corredano, le esperienze. Mi sembra così "scarna" la documentazione che riguarda il SOFTBALL in Italia!
E chissà, forse l'inizio di Elisa potrebbe anche essere un contributo per iniziare o proseguire in un modo diverso, anche per altri...


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